Pro memoria per la democrazia: Berlusconi e l’informazione pubblica

A volte ci sono post e articoli che sono perfetti. Basta copiarli. L’Amaca di Michele Serra (da Repubblica di ieri) con alcune considerazioni di Luca Sofri, attraverso il suo blog Wittgenstein.
Ormai siamo talmente assuefanti che rischiamo di dimenticarci di cosa accade ogni giorno. Non facciamo in tempo a scendere in piazza per una legge vergogna, che già salta fuori un nuovo fatto ancora più scandaloso. E allora i “pro memoria per la democrazia” servono a questo: a ricordarci dell’anomalia in cui si è trasformato il nostro Paese.

Da Wittgenstein
Basta con il cinismo ammiccante de “gli italiani sono fatti così” e della politica che si sporca le mani e basta con l’indulgenza sugli spicci ed efficaci modi di questo centrodestra. E basta col parlare d’altro come alibi per non parlare di questo. In un paese perbene e che non si vergogni di sé il Presidente del Consiglio non fa pressioni su un suo uomo all’AgCom per far chiudere dei programmi tv: se questo accade, ogni cittadino di quel paese è corresponsabile nella misura in cui lo consente, figuriamoci avalla. Tutto il resto sono cazzate.

Michele Serra su Repubblica, oggi.
Ma quale sarebbe il reato?, chiedono in coro il premier e i suoi molteplici coristi. Questa volta hanno ragione. Non è per niente facile, in termini giuridici, definire l’operato del padrone di un Paese che fa telefonate da padrone, sistema i suoi uomini d´azienda nello Stato, nelle autorità di garanzia, negli organismi di controllo, nomina i dirigenti dell’azienda concorrente, cerca di chiudere la bocca ai nemici e moltiplica potere e stipendi degli amici. Forse, a ripensarci bene, e a rileggere (per esempio) la storia di Giancarlo Innocenzi, che di mestiere fa l’arbitro per conto di noi tutti e nei fatti è un dipendente di Berlusconi (esattamente come se i guardialinee delle partite del Milan fossero nominati dalla società rossonera), forse, dicevo, il reato è di omesso controllo, ed è a carico di tutti gli italiani.
Scrutiamo il futuro con ansia, chiedendoci che cosa potrà succedere, e non ci rendiamo conto che tutto è già successo. Una democrazia che permette un accumulo di potere così spaventoso è una democrazia che ha già perduto, e da parecchi anni, il rispetto di se stessa. E quando le Procure puntano le loro torce, illuminano macerie.

3 pensieri su “Pro memoria per la democrazia: Berlusconi e l’informazione pubblica

  1. Dice bene: tutto è già successo. E succederà ancora. Per questo ci sarà ancora da lottare (e molto duramente) prima di pensare a ricostruire.

  2. Pingback: “Rai per una notte” stasera anche a Lodi « Briciole caotiche

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