Claudio Tedesi, arrestato, lo dimettiamo dalle aziende partecipate? Grazie!

Nell’ambito dell’inchiesta sulla bonifica dell’ex area Sisas, ieri è stato arrestato anche Claudio Tedesi, ingegnere lodigiano ed esperto di bonifiche. Si parla di corruzione di funzionari pubblici, traffico illecito di rifiuti, etc…
Ora il punto è che Tedesi è anche direttore generale di Asm (la multiservizi di Pavia) e dal 2013 anche vice presidente di Linea Group Holding (LGH, di cui fa parte anche Astem di Lodi). Prima era stato in ASM Vigevano e anche in EAL.
Peraltro Tedesi era già stato coinvolto nello scandalo di un’altra bonifica, quella di Santa Giulia (si veda il sito Eddyburg), anche se, come si può leggere nell’articolo sotto da Il Cittadino di oggi, non rinviato a giudizio.
Questa nomina di vicepresidente di LGH mi era sfuggita e francamente mi sarebbe parsa in opportuna già allora ad indagini su Santa Giulia in corso.
Ma adesso, va bene essere garantisti, non sarebbe il caso che si dimettesse e che le forze politiche, tutte, chiedessero le sue dimissioni? O dobbiamo aspettare i 3 gradi di giudizio??

Per approfondire segnalo: un post sul blog Sconfinamenti e un articolo dell’Espresso, di quasi 3 anni fa, che raccontava della denuncia di Greenpeace secondo cui i rifiuti tossici provenienti dell’ex area Sisas fossero in parte finiti, senza alcun trattamento, addirittura in una discarica spagnola (ah, l’articolo dell’Espresso è di Luciana Grosso, firma di punta del giornalismo lodigiano!) Già nel 2009 un altro articolo sempre sull’Espresso delineava il ruolo di Tedesi (l’articolo è di Vittorio Malagutti, vecchia conoscenza per chi si occupa di legalità nel lodigiano: suo infatti il libro “Capitalismo di rapina” sulle vicende dei furbetti del quartierino di Fiorani&soci che abbiamo presentato tempo fa a Lodi). Infine RadioPopolare con un servizio qui (dal minuto 5:45).

Update del 24 gennaio 2014: dalla stampa di oggi si apprende che probabilmente parte dei rifiuti proveniente dalla ex Sisas sono stati conferiti nella discarica di Cavenago d’Adda. Il problema è che i magistrati contestano che i rifiuti, cambiando i codici, siano stati declassati da pericolosi a non pericolosi. E quindi c’è il rischio che nella discarica di Cavenago siano finiti questi rifiuti pericolosi truccati. E Tedesi avrebbe avuto, secondo i magistrati, un ruolo chiave proprio in questa operazione.
Quindi adesso, oltre alle preoccupazioni etiche e di giustizia, si aggiungono anche quelle ambientali. Molto bene.

tedesi_ilcittadino23_12_2014

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