Abbiamo perso: le primarie non si faranno

banner_primarieÈ un po’ che avrei voluto scrivere questa riflessione, ma poi sono stato travolto da altre cose.
Come forse ormai molti sapranno, gli organismi provinciali del PD lodigiano hanno deciso di non organizzare le primarie per scegliere i candidati nei vari collegi delle elezioni provinciali.
È una scelta che giudico sbagliata, un errore, una scelta miope. Non solo perché va in deroga a quanto previsto dallo statuto regionale, ma soprattutto perché tradisce una (la principale, forse) delle innovazioni introdotte dal PD. L’idea, che io condivido completamente, è che l’unico criterio per scegliere i candidati alle cariche elettive sia far scegliere ai cittadini, agli elettori, ai simpatizzanti.
Ho scritto abbiamo perso perché in questi mesi (fin dallo scorso agosto) ho lavorato insieme ad altri perché le primarie si svolgessero. In un appello (lo incollo completo in fondo) che con Davide Fenini avevamo fatto girare, scrivevamo che
“Le elezioni primarie di collegio ci permetterebbero di raggiungere i seguenti obiettivi:
– disporre da subito di candidati che si attiveranno in tutto il territorio provinciale al fine di rendere visibile la propria candidatura alle primarie, presentando le proposte che il Partito Democratico avanzerà per la prossima amministrazione;
– sottolineare le modalità differenti che caratterizzano il Partito Democratico rispetto ai propri antagonisti e rispetto alla tradizione dei partiti italiani;
– selezionare candidati nei collegi cha abbia una forte legittimazione democratica;
– evitare che si apra una discussione e un conflitto sui candidati da proporre nei collegi, superando la questione attraverso un processo democratico.”
Ora altrettanto limpidamente abbiamo manifestato il nostro disappunto per quanto è stato deciso.
Per quanto riguarda la città di Lodi abbiamo per lo meno ottenuto che il percorso di scelta delle candidature sia aperto a iscritti, simpatizzanti ed elettori tutti, attraverso delle assemblee. La prima, che si è svolta qualche settimana fa, ha stabilito alcuni criteri per selezionare i candidati, per altro criteri di buon senso (capacità di rappresentare ed interloquire con le realtà territoriali del collegio, valorizzazione delle esperienze di governo locale, visibilità esterna, rappresentanza di genere e rinnovamento generazionale, valorizzazione di competenze e professionalità, garanzia di continuità nel lavoro sul territorio anche dopo l’elezione, impegno nel partito, rispetto dei regolamenti regionali sulle candidature).
In questi giorni è possibile avanzare delle proposte di candidature (penso sia importante essere in tanti a dare la propria disponibilità a candidarsi).
La lista proposta di candidati per i 6 collegi di Lodi sarà presentata e discussa durante la seconda assemblea, venerdì 20 alle ore 21 presso il Teatrino dell’Informagiovani, via P. Gorini 19.
Certo le primarie sono tutta un’altra cosa. Ma così è.

Questo l’appello che avevamo fatto girare

Con l’approssimarsi delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale, il Partito Democratico della Provincia di Lodi si trova ad affrontare la prima importante scadenza elettorale a livello locale. Una scadenza elettorale che presenta la caratteristica di non offrire la possibilità di esprimere preferenze da parte degli elettori, in quanto il sistema elettorale prevede la possibilità di votare un candidato unico per ciascun collegio.
Sin dalla costituzione del Partito, si è posta l’esigenza di adoperarsi per incrementare il grado di democrazia delle istituzioni così come la democrazia nella vita interna al partito. La modalità di selezione del primo segretario nazionale del Partito è stata una scelta forte, un segno di discontinuità con il passato, un passaggio che ha connotato il Partito Democratico come un partito innovatore che si è discostato dalle prassi tradizionali dei partiti italiani: le “elezioni primarie”. Un passaggio elettorale aperto agli elettori e non solo agli iscritti che ha consentito l’elezione del Segretario del partito e l’individuazione del futuro candidato alla Presidenza del Consiglio per il Partito Democratico.
Un passaggio significativo che, perché abbia valenza pragmatica oltre che simbolica, necessita di una costante riedizione laddove ci si trovi a dover eleggere cariche interne al partito oppure a selezionare candidati per comporre liste per partecipare ad elezioni istituzionali.
Così è stato fino ad ora per tutti i principali passaggi organizzativi interni al partito: le primarie sono state infatti utilizzate per le elezioni delle assemblee regionali, provinciali e di circolo.
Rispetto alle prossime elezioni si è raccolta la disponibilità alla candidatura alla Presidenza da parte dell’attuale Presidente della Provincia, disponibilità che salutiamo con soddisfazione e che vede il partito unito nel suo sostegno. La disponibilità di Osvaldo Felissari rappresenta una grande risorsa per il partito, che potrà valorizzare quanto di positivo è stato realizzato dalle amministrazioni di centro sinistra che hanno governato sin dalla costituzione dell’ente.
Si pone però ora l’esigenza di offrire l’adeguato supporto al candidato Presidente costruendo una lista di candidati che abbiano forza e legittimazione democratica nei rispettivi collegi elettorali; una esigenza che ha anche caratteristiche di urgenza: il partito deve iniziare al più presto ad essere visibile nei vari collegi, a rendere visibili le persone che saranno candidate nei collegi.
Per questa ragione riteniamo necessario avviare al più presto il processo che porterà ad indire elezioni primarie di collegio. Le elezioni primarie di collegio ci permetterebbero di raggiungere i seguenti obiettivi:
– disporre da subito di candidati che si attiveranno in tutto il territorio provinciale al fine di rendere visibile la propria candidatura alle primarie, presentando le proposte che il Partito Democratico avanzerà per la prossima amministrazione;
– sottolineare le modalità differenti che caratterizzano il Partito Democratico rispetto ai propri antagonisti e rispetto alla tradizione dei partiti italiani;
– selezionare candidati nei collegi cha abbia una forte legittimazione democratica;
– evitare che si apra una discussione e un conflitto sui candidati da proporre nei collegi, superando la questione attraverso un processo democratico.

Oltre a rappresentare una risorsa per quanto sopra descritto, la realizzazione delle primarie di collegio si pone in linea con le indicazioni e le scelte fatte dall’Assemblea Regionale che nel proprio Statuto (art. 24 comma 3) indica le elezioni primarie come metodo per la selezione delle candidature.

Per questa ragione chiediamo al Segretario provinciale e all’Esecutivo provinciale che si attivino al più presto per avviare le primarie, risorsa del Partito Democratico e per tutto il territorio.